Benvenuti a Marrakech! Se state cercando una guida su cosa vedere nell’affascinante città marocchina allora siete nel posto giusto! Marrakech è la destinazione perfetta per tutti coloro che desiderano fare un viaggio dal sapore esotico senza però andare troppo lontano. Una città sorprendente, che riesce a travolgere i sensi di ogni visitatore lasciando un segno indelebile anche nell’anima del viaggiatore più navigato. Marrakech è un turbine senza fine di colori, sensazioni, suoni e odori che non può lasciare indifferenti ed è facile perdersi nella sua magia. E se non volete perdere tutte le cose più belle e interessanti che la città ha da offrire vi consiglio di continuare a leggere perché vi racconterò quali sono tutte le attrazioni imperdibili e le cose da vedere durante un viaggio a Marrakech!
NB: gli orari e i giorni di apertura riportati possono variare durante le festività nazionali e il periodo del Ramadan.

Particolare del souk di Marrakech - Photo by Svetlana Fedosimova on Unsplash

Particolare della Madrasa di Ben Youssef a Marrakech
Palazzo El Bahia
Il Palazzo El Bahia è considerato un capolavoro dell’architettura tradizionale marocchina ed è una delle opere più importanti di Marrakech. Il suo nome significa “la bella” proprio perché fu costruito con l’intento di creare il palazzo più grandioso e impressionante di tutti i tempi. Realizzato alla fine del XIX secolo per volontà del gran visir Si Moussa, fu terminato sotto la guida di Abu ‘Bou’ Ahmed, un ex schiavo che riuscì ad ottenere il titolo di visir e che commissionò ulteriori lavori di decorazione e abbellimento della struttura.
Il palazzo El Bahia sorge su un’area di ben 8 ettari e comprende la bellezza di 150 stanze e numerosi giardini e cortili interni (anche se solo una parte della struttura è aperta al pubblico). Tutte le sue stanze sono vuote a causa dei continui saccheggi compiuti negli anni successivi alla morte del gran visir ma è ancora possibile ammirare le magnifiche decorazioni che ornano il palazzo. La contrapposizione tra gli stucchi, i soffitti in legno intagliato e dipinto e i colori scintillanti degli zellij (le ceramiche tipiche marocchine) offrono un colpo d’occhio davvero stupefacente. Da non perdere gli ambienti sontuosamente decorati dell’harem che ospitava le 4 mogli e le 24 concubine del visir e l’imponente Corte d’Onore dove negli anni la popolazione si rivolgeva al visir per chiedere la grazia.
Sebbene sia possibile visitare il palazzo El Bahia in autonomia, io ti consiglio di farlo insieme ad una guida ufficiale, in modo da poter apprezzare al meglio l’edificio, la sua storia e la funzione di ogni stanza.
Palazzo El Bahia è aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 16:30 e il biglietto costa 70 dirham (circa 7€).

Palazzo El Bahia - Photo by rigel on Unsplash

Le magnifiche decorazioni del Palazzo El Bahia a Marrakech
Souk di Marrakech
Se chiudo gli occhi e ripenso a Marrakech, la prima cosa che mi salta in mente sono i pittoreschi vicoli dei suoi favolosi mercati; posso ancora sentire il vociare dei mercanti, l’odore pungente del cuoio e rivedere i colori variopinti delle merci esotiche esposte in ogni dove. Passeggiare nei souk di Marrakech è quello che si dice un vero e proprio viaggio dei sensi.
L’area dei mercati occupa buona parte della Medina e non c’è esperienza più straordinaria da fare durante un viaggio a Marrakech che perdersi nel suo sgargiante labirinto. Non esiste un modo giusto e uno sbagliato per visitare i mercati della città, e nemmeno un punto di partenza. Non dovrai fare altro che camminare lasciandoti condurre semplicemente dalla curiosità e dall’istinto e scoverai delle vere e proprie cartoline. Potresti decidere di farti accompagnare da una guida ma non te lo consiglio perché perderesti gran parte della meraviglia e della sensazione di scoperta che questo luogo può regalare. Percorrendo le strette e tortuose vie dei souk incontrerai spaccati di vita quotidiana e artigiani che lavorano ancora seguendo antiche tradizioni.
L’unica regola dei souk è: contrattare. Se vedi un oggetto che ti interessa non avere paura di contrattare il prezzo, fa parte del gioco. Il venditore proporrà una cifra (che, ti avviso, anche se sembra consona sarà decisamente troppo alta) e starà a te far scendere il prezzo. Di quanto dipenderà solo dalla tua abilità. Non ho trovato venditori insistenti e se una cosa non ti interessa, un “no grazie” fermo ma gentile è solitamente sufficiente. Tra le merci da non perdere ti segnalo le magnifiche babouches marocaines (le tipiche scarpe marocchine), le lanterne in metallo traforato, i grandi tappeti berberi e le spezie profumate.

Souk di Marrakech

I meravigliosi colori delle merci nel Souk di Marrakech
Madrasa di Ben Youssef
La madrasa (o medersa) di Ben Youssef è un antico centro di insegnamento islamico fondato dal sultano Abou el Hassan nel XIV secolo; per molto tempo è stata la scuola coranica più grande del Maghreb e negli anni di massimo splendore ha ospitato fino a 900 studenti. La scuola coranica venne chiusa nel 1962 e oggi è possibile ammirare questa stupefacente opera architettonica (a mio avviso la più bella di tutta Marrakech).
La madrasa era costituita da una scuola e da una moschea che, nel corso dei secoli successivi alla costruzione, hanno subito numerose modifiche, fino ad arrivare alla forma che possiamo vedere ora. L’edificio rappresenta un vero e proprio capolavoro dell’arte marocchino-andalusa e con le sue elaborate decorazioni lascia tutti i visitatori a bocca aperta. Sebbene sia interessante vedere le piccole stanze dove gli studenti trascorrevano le loro giornate (si contano 130 stanze) il pezzo forte della madrasa di Ben Youssef è senza dubbio lo splendido cortile centrale su cui si affacciano i dormitori. Cortile che presenta nel mezzo una grande vasca in marmo di Carrara che veniva utilizzata per le abluzioni ed è circondato su due lati da meravigliose gallerie riccamente decorate. Le rifiniture sono a dir poco magnifiche e creano un elegante gioco di equilibri e contrasti grazie al sapiente utilizzo di legno di cedro intagliato, stucchi finemente lavorati e zellij, piastrelle colorate dai colori luccicanti.
A mio parere si tratta dell’edificio più affascinante di tutta Marrakech. Essendo una meta molto gettonata in città, ti consiglio di arrivare all’apertura o durante le ore della pausa pranzo, in questo modo potrai godertelo con meno folla intorno.
Gli orari di apertura sono dalle 9 alle 18 mentre il biglietto d’ingresso costa 50 dirham (circa 5€).

Madrasa di Ben Youssef a Marrakech

Simo alla Madrasa di Ben Youssef a Marrakech
Piazza Jemaa el-Fna
Quando si pensa a Marrakech non si può non pensare a Piazza Jemaa el-Fna, vera e propria icona della città e tappa fissa di ogni viaggio a Marrakech che si rispetti. Questa piazza brulicante di persone è il cuore pulsante della Medina, un centro vibrante di vita che si trasforma durante lo scorrere delle ore e affascina ogni visitatore. Di giorno bancarelle di ogni tipo affollano la piazza con la loro esposizione di merci esotiche, di frutta fresca, spezie e souvenir. Al calar del sole si compie la magia, si accendono le lanterne degli ambulanti adagiate su grandi coperte e decine di personaggi bizzarri fanno la loro comparsa: musicanti, incantatori di serpenti, oratori berberi che tramandano storie e tradizioni di un mondo ormai scomparso, tatuatrici, danzatori e persino cavadenti. Dalle bancarelle di street food arriva odore di carne e pesce alla griglia che si mescola a quello delle spezie. Aggirarsi tra questa umanità variopinta è senza dubbio interessante ma se devo dire la verità ho apprezzato di più godermi lo spettacolo della piazza dall’alto. Attorno a piazza Jemaa el-Fna, infatti, sorgono decine di caffè e ristoranti con terrazze panoramiche da cui godersi questo caotico panorama in tutta tranquillità. Uno dei punti migliori è Le Grand Balcon du Café Glacier, il locale è piuttosto spartano e non vale una lunga sosta ma la consumazione (che in questi casi è obbligatoria) costa poco e la vista è decisamente favolosa.
Ti faccio presente solo una cosa, ma importante: purtroppo a Piazza Jemaa el-Fna troverai anche uomini che sfruttano gli animali a scopi turistici, come gli incantatori di serpenti o gli ammaestratori di scimmie che utilizzano povere creature tenute alla catena solo per intrattenere i visitatori. Non soffermarti mai su queste attività perché lo sfruttamento di animali non va per nessun motivo incentivato!

L'iconica Piazza Jemaa el-Fna a Marrakech

Le bancarelle di Piazza Jemaa el-Fna a Marrakech
Tombe Saadiane
Le Tombe Saadiane sono uno sfarzoso complesso funerario con più di 170 sepolcri che accolgono le spoglie del sultano Ahmed el-Mansour el Dahbi e quelle dei membri della sua famiglia. Vennero fatte costruire dal sultano intorno al 1557 per ospitare i membri della sua dinastia, quella saadita, che guidò il paese nel XVI secolo e per gran parte del XVII secolo. Alcuni decenni dopo la morte di el-Mansour (avvenuta nel 1603), il sultano alawita Moulay Ismail sigillò il complesso funerario per far dimenticare la grandezza dei suoi predecessori. Le tombe Saadiane vennero riscoperte solo nel 1917 dal generale francese Lyautey dopo essere state nascoste per secol. Il sito è stato accuratamente restaurato dal governo marocchino divenendo una delle principali attrazioni di Marrakech.
Nei giardini si trovano le tombe di mogli, consiglieri e parenti minori, decorate con zellij (le ceramiche colorate tipiche di questa regione) mentre nel mausoleo principale, composto da tre stanze e riccamente decorato, riposano il sultano e i suoi figli. La stanza delle 12 colonne è un vero e proprio gioiello ricoperto di stucchi, marmi e rivestimenti in oro. Spesso si forma un po’ di fila per potersi affacciare ad ammirare la sala delle 12 colonne ma non fatevi scoraggiare perché in realtà scorre abbastanza in fretta e vale davvero la pena attendere un po' per ammirare questa meraviglia.
È possibile visitare le Tombe Saadiane tutti i giorni dalle 8:30 alle 11:45 e dalle 14:30 alle 17:45. Il biglietto d'ingresso costa 70 dirham.

La sala delle 12 colonne delle Tombe Saadiane a Marrakech

Tombe Saadiane a Marrakech
Moschea della Koutoubia
La moschea della Koutoubia è senza dubbio uno dei simboli di Marrakech. Si tratta di una grande moschea che con il suo minareto alto 69 metri domina la città. Pur non essendo accessibile ai non musulmani, ogni visitatore può godere di questa bellezza dall’esterno e lasciarsi incantare dalla voce del muezzin che cinque volte al giorno richiama i fedeli alla preghiera.
A titolo informativo ti dico che all’interno dell’enorme Moschea Koutoubia possono trovare posto fino a 25 mila fedeli e che l’edificio presenta ben 112 colonne e 17 navate (di cui 16 uguali e parallele e una centrale, molto ampia). I turisti possono comunque visitare i bellissimi giardini che circondano la moschea per ammirare l’edificio da vicino. La storia narra di come la moschea della Koutoubia sorga sui resti di una vecchia moschea che venne demolita poiché la sua struttura non era perfettamente allineata con la Mecca e che alla fine della costruzione cento librai si radunarono attorno ad essa per vendere i loro manoscritti e da qui deriverebbe il nome Koutoubia che in arabo significa appunto librai.
Una menzione a parte merita il minareto, che svetta contro il cielo azzurro di Marrakech ed è visibile fino a 30 km di distanza; la costruzione è più antica della moschea, ma venne completato solo più tardi, nel 1196 e per questo è adornato da maggiori decorazioni. Costruito in pietra arenaria di Gueliz, secondo la caratteristica pianta quadrata tipica dell'occidente islamico, ha una struttura estremamente proporzionata, tanto da fungere da modello per la Giralda di Siviglia.

Vista del minareto della moschea della Koutoubia a Marrakech - Photo by Sébastien L. on Unsplash

Moschea della Koutoubia a Marrakech
Jardin Majorelle
Il Jardin Majorelle è un vero e proprio miraggio urbano, un’oasi di pace circondata da mura dove prendersi una pausa dalla frenesia della città.
Il giardino, che oggi si estende su un’area di 9000 metri quadrati, fu creato agli inizi degli anni Venti dal pittore francese Jacques Majorelle che diede vita a una sgargiante collezione di piante e alberi esotici provenienti dalle terre più lontane, alternando alla vegetazione elementi architettonici in stile Art Déco dai vibranti colori blu cobalto e giallo limone. Nel tempo il giardino divenne una vera e propria opera d'arte vivente, con piante esotiche e rare, fontane, laghetti, sentieri e pergolati fino alla morte del pittore nel 1962, quando il giardino venne abbandonato.
Yves Saint Laurent e Pierre Bergé scoprirono il giardino nel 1966, durante il loro primo soggiorno a Marrakech, rimanendone incantati e nel 1980 lo acquistarono, decidendo poi di vivere nella casa dell'artista, ribattezzandola Villa Oasis, e intraprendendo un ampio lavoro di restauro.
Dopo la morte dello stilista le sue ceneri furono disperse nel roseto di Villa Oasis, un memoriale in suo onore venne eretto nel giardino e Jardin Majorelle fu donato alla città di Marrakech.
Oggi la villa art déco all'interno del giardino ospita il Museo Pierre Bergé delle Arti Berbere (aperto tutti i giorni, dalle 9:00 alle 17:30 con l’ultimo accesso alle 17:00).
Il Jardin Majorelle invece è aperto tutti i giorni, dalle 8:30 alle 18:00 con l’ultimo accesso alle 17:30. Il biglietto d’ingresso al solo giardino costa 155 dirham ed è necessario acquistarlo in anticipo sul sito ufficiale (non è possibile fare il biglietto in loco), qui trovi il link.

Jardin Majorelle a Marrakech

Particolare dei Jardin Majorelle a Marrakech
Palazzo El Badi
Oggi non resta molto dell’antico splendore del palazzo El Badi ma quando fu costruito si trattava di un’opera grandiosa. Eretto nel 1578 per volere del sultano Ahmed el Mansour per celebrare la sconfitta dei portoghesi durante la battaglia di Alcazarquivir (detta anche battaglia dei Tre Re) si presentava come un impressionante esempio di architettura marocchina. Comprendeva più di 300 stanze e un ampio cortile centrale in mezzo al quale troneggiava una grande piscina circondata da rigogliosi giardini e fontane. I materiali utilizzati e le rifiniture erano di gran pregio: marmo, oro, mosaici, legni pregiati e pietre preziose. La leggenda racconta che, quando il sultano Ahmed el Mansour si rivolse al suo giullare di corte per chiedergli un’opinione sul palazzo, questi rispose: “sarà una magnifica rovina”. Un giudizio purtroppo profetico dato che 75 anni dopo il palazzo fu spogliato di tutto. Il sultano Moulay Ismail, infatti, quando decise di trasferire la capitale del Marocco da Marrakech a Meknes, saccheggiò completamente il palazzo, utilizzandone i materiali pregiati e le decorazioni per adornare gli edifici della nuova capitale.
Anche se in rovina il palazzo è comunque un luogo molto suggestivo e merita senza dubbio una visita; oltre ad essere un monumento turistico, ospita molte attività culturali come il Festival delle Arti Popolari di Marrakesh. Un’altra particolarità di questo palazzo sono le cicogne, sulle sue mura infatti si trovano molti nidi ed è possibile ammirare diversi esemplari di questi meravigliosi volatili.
Il Palazzo El Badi è aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:00 Il biglietto d'ingresso costa 70 dirham (ridotto 30 dirham). Solo un appunto per la visita: eviterei le ore centrali della giornata perché ci sono pochissime zone d'ombra e può fare veramente molto caldo.

Palazzo El Badi a Marrakech

Rovine del palazzo El Badi a Marrakech
Bab Agnaou
Bab Agnaou è uno dei 20 ingressi nelle mura della città e si trova nella parte meridionale della Medina. L’imponente portale risale al XII secolo ed è l’ingresso al quartiere reale della Kasbah. Il suo nome significa “porta dei gnaous”, gli schiavi subsahariani al servizio del sultano, ed è un vero capolavoro di artigianato.
La facciata in pietra di Guéliz è incredibile perché sembra cambiare colore a seconda del momento della giornata variando da sfumature oro blu e verdi ed il portale è finemente decorato con bassorilievi. Non occorrerà dedicare molto tempo a Bab Agnaou ma è un’opera che merita di essere vista, quindi consiglio di inserirlo all’interno di un itinerario alla scoperta di Marrakech.

Bab Agnaou a Marrakech

Gli splendidi bassorilievi di Bab Agnaou a Marrakech
Maison de la Photographie
Anche se ormai non può più considerarsi un luogo quasi segreto, la Maison de la Photographie è un gioiellino che in pochi decidono di visitare. Si tratta di un piccolo museo poco distante dalla Madrasa Di Ben Youssef, non troppo frequentato ma che merita decisamente una visita. All’interno si trova esposta una splendida collezione di foto scattate tra il 1860 e il 1950 che raccontano la storia di Marrakech attraverso immagini affascinanti ed evocative. Personalmente non amo molto i classici musei ma quando si tratta di fotografia la musica cambia! Percorrere i corridoi della Maison equivale a fare un tuffo nel passato e si rimane stregati dai volti che dalla pellicola sembrano scrutare i visitatori. Sul rooftop del museo si trova un minuscolo cafè dove sorseggiare una bibita o il famoso tè alla menta marocchino, perfetto anche per una pausa pranzo veloce con pochi e semplici piatti ma gustosi e a prezzi bassi. Ah… da questa terrazza la vista sui tetti di Marrakech è a dir poco pazzesca e nelle giornate limpide la vista spazia fino alle cime innevate dell’Atlante!
Se ti interessa un souvenir alternativo e di qualità nello shop del piccolo museo troverai pezzi super interessanti!
Il museo è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 19:00 e il biglietto d’ingresso costa 50 dirham (gratuito sotto i 15 anni).

La Maison de la Photographie a Marrakech

La vista sui tetti di Marrakech dal rooftop della Maison de la Photographie
Jardin Secret
Il Jardin Secret è una piccola oasi di pace nascosta nei vicoli della Medina, uno dei tanti meravigliosi giardini celati all’interno delle mura della città di Marrakech. Nonostante il nome, le Jardin Secret, racchiude al suo interno due bellissimi giardini; si tratta infatti di una struttura formata da due distinti complessi edilizi, ciascuno concepito come un riad a sé stante che si sviluppa attorno ad un ampio giardino.
Gli spazi verdi si dividono in un giardino esotico e un giardino islamico. Il giardino esotico è il più piccolo ed è ricco di piante provenienti da tutto il mondo. Il giardino islamico è il più grande, qui si trovano alberi di ulivo, fichi, palme da dattero e alberi di agrumi. Rappresenta una metafora del paradiso, un luogo sacro in cui l'ordine musulmano si afferma sul selvaggio disordine della natura.
È interessante notare che anche nel cuore del Jardin Secret, come in quasi tutti i giardini islamici, c'è una sorgente d’acqua. La civiltà musulmana, infatti, considera l'acqua un simbolo di vita e un segno dell'esistenza e della potenza di Dio. Come ultimo elemento di interesse ti segnalo la presenza di una torre, che si erge alta quanto alcuni minareti della città e offre una vista impareggiabile sulla Medina e sui suoi dintorni, fino alle montagne dell'Atlante. Puoi visitare la torre con un biglietto speciale e all'orario indicato sul biglietto. L'accesso alla torre è vietato ai minori di 6 anni.
Se desideri una pausa rilassante e fuggire temporaneamente dal vivace caos del Souk, questo è il posto perfetto.
Le Jardin Secret è aperto tutti i giorni in questi orari:
febbraio e ottobre: 9:30 - 18:30
da marzo a settembre: 9:30 - 19:30.
da novembre a gennaio: 9:30 - 18:00.
Il biglietto d’ingresso costa 100 dirham (ridotto 80 dirham). Se si desidera accedere alla torre occorre pagare un supplemento di 40 dirham (ridotto 30 dirham).

Jardin Secret a Marrakech

Il Jardin Secret è un'oasi di pace nascosta nella Medina a Marrakech
Musei di Marrakech
Come scrivevo prima non sono una grande fan dei classici musei, ammetto la mia mancanza ma i gusti sono gusti, però per completezza ti segnalo:
• Il Museo di Marrakech, noto anche come Il gioiello di Marrakech, ospitato all’interno della meravigliosa struttura del Palazzo Dar M’ Nebhi. Nei locali riccamente decorati sono ospitate collezioni di artigianato berbero, musulmano ed ebraico, reperti storici e resti archeologici. All’interno del museo vengono inoltre organizzate mostre di arte contemporanea e di scultura tradizionale. Da non perdere lo splendido cortile interno.
• Il Museo di Dar Si Said, uno spazio espositivo che racconta l’artigianato marocchino. Fino a qualche tempo fa le mostre erano incentrate sull'arte e i manufatti in legno ma attualmente si concentrano sulla tessitura e sui famosi tappeti marocchini. Attraverso questo oggetto, si possono scoprire le mille sfaccettature della vita quotidiana del paese, le sue tradizioni e la sua storia. Proprio in questo museo è conservato quello che si ritiene essere il tappeto più antico del Marocco, risalente al 1787.
• Il Museo di Yves Saint Laurent contiene pezzi iconici che celebrano la vita e l’immensa creatività dello stilista parigino, che aveva fatto di Marrakech la sua seconda casa. Non solo per gli amanti della moda poiché al suo interno si può ammirare una straordinaria raccolta di circa 5.000 volumi che trattano anche di botanica, architettura e cultura berbera.

Museo di Marrakech - Photo by Bruno Coelho on Canva

Museo Dar Si Said a Marrakech - Photo by Bruno Coelho on Canva
Ora che conosci tutto quello che non dovresti perdere a Marrakech non ti resta altro che preparare la valigia e partire per questa straordinaria città!
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