Quando mi chiedono "chi te lo fa fare di scalare" io rispondo sempre che è come chiedere "chi te lo fa fare di amare". L'amore è irrazionale, non c'è mai una convenienza dietro l'amore. [...] L'amore è una pulsione irrefrenabile.
Simone Moro
Probabilmente ricorderò il mio viaggio in Nepal come uno dei più belli ed emozionanti di tutta la mia vita. Quando io e Francesco abbiamo deciso di partire per il lungo trekking che porta fino al campo base dell’Everest sapevamo che sarebbe stata una straordinaria avventura ma non eravamo pronti a tutte le emozioni che avremmo vissuto. Ogni luogo visto, ogni persona incontrata, ogni passo compiuto resteranno per sempre scolpiti nei nostri cuori ma uno dei luoghi più toccanti e commoventi che abbiamo incontrato durante il nostro cammino fino al campo base dell’Everest è senza dubbio il Memoriale del Thukla Pass.

Al memoriale del Thukla Pass in Nepal

Bandierine al vento al memoriale del Thukla Pass in Nepal
Cos’è il memoriale del Thukla Pass
Il memoriale del Thukla Pass è un luogo straordinario, intenso e struggente, situato proprio sul passo di Thukla a 4830 metri di altitudine, lungo il sentiero che conduce al campo base dell’Everest. Si tratta di un memoriale dedicato a tutti quegli alpinisti e Sherpa che hanno perso la vita sull’Everest. Qui sorgono circa un centinaio di monumenti in pietra o chorten (stupa buddhisti) con iscrizioni e targhe commemorative per onorare e non dimenticare coloro che sono morti durante una scalata: chi per inseguire un sogno, chi mentre stava svolgendo il proprio lavoro, tutti hanno lasciato la vita sulla montagna più alta del mondo. I monumenti in pietra sono disseminati sulla sommità del Thukla Pass, alcuni più imponenti, altri più semplici e spartani, quasi tutti adornati di bandierine colorate che si muovono al vento portando, secondo la tradizione buddista tibetana, preghiere e benedizioni verso il cielo.

Monumento commemorativo a Scott Fischer al memoriale del Thukla Pass

Monumento commemorativo a Babu Chiri Sherpaal Memoriale del Thukla Pass in Nepal
Tra i nomi dei defunti spiccano quelli di Scott Fischer e Babu Chiri Sherpa.
Scott Fischer era un famoso alpinista e guida alpina statunitense, rinomato per le sue salite sulle montagne più alte del mondo senza l’uso di ossigeno supplementare. Fondatore della Mountain Madness, una compagnia di spedizioni alpinistiche commerciali, perse la vita nella tragedia dell’Everest del 1996, vicenda resa nota ai più dal famoso film “Everest” e nelle pagine del libro “Aria sottile” di John Krakauer. Se vuoi saperne di più ti consiglio di leggere questo articolo
Babu Chiri Sherpa era uno straordinario scalatore nepalese che perse la vita il 29 aprile 2001 durante la sua undicesima ascensione al monte Everest precipitando in un crepaccio profondo oltre 200 piedi. A Babu Chiri Sherpa sono stati attribuiti diversi record mondiali come quello di aver scalato la vetta della montagna più alta del mondo due volte nel giro di due settimane (nel 1995), essere sopravvissuto per 21 ore sulla sua cima senza ossigeno supplementare (nel 1999) e aver effettuato l’ascesa più veloce dell’Everest in sole 16 ore e 56 minuti (nel 2000).
Dove si trova il Memoriale del Thukla Pass e come raggiungerlo
Il memoriale agli alpinisti caduti sull’Everest si trova al Thukla Pass, a 4830 metri di altitudine, in uno scenario di straordinaria e solenne bellezza, circondato da montagne grandiose e imponenti come l’Ama Dablam, il Cholatse e il Pumori.
È una tappa praticamente obbligata lungo il trekking al campo base dell’Everest perché si trova sul tratto di sentiero che da Dingboche conduce a Lobuche. Proseguendo in questa direzione, per arrivare al Thukla Pass, occorre costeggiare la scenografica valle scavata dal torrente Tsola fino a raggiungere il villaggio di Thukla (detto anche Dughla) a 4620 metri di quota. Il minuscolo villaggio dista circa 3 chilometri da Lobuche ed è famoso per essere uno degli insediamenti umani più alti del mondo e offre a trekkers e alpinisti alcuni punti ristoro e piccoli lodge dove passare la notte. Dal villaggio, abitato solamente durante la stagione del trekking e delle scalate, una faticosa salita conduce al Thukla Pass e al memoriale per i caduti sul monte Everest.

Il piccolissimo villaggio di Thukla (o Dhugla) in Nepal con il profilo del Cholatse sullo sfondo
La mia esperienza al Memoriale del Thukla Pass
Non sapevo esattamente cosa aspettarmi e negli ultimi giorni di cammino non avevo nemmeno avuto la forza di pensarci troppo. Cercavo di procedere giorno per giorno perché il trekking si stava rivelando più duro del previsto e in questi casi guardare troppo in avanti non aiuta. Comunque, sapevo che per arrivare a Lobuche avremmo dovuto superare il memoriale in onore degli alpinisti morti sull’Everest, lo avevo letto in alcune guide e lo avevo visto su YouTube mentre cercavo informazioni sul trekking al campo base. Devo ammettere che ero piuttosto curiosa di vedere il memoriale con i miei occhi. Le storie di montagna hanno sempre esercitato un grande fascino su di me e provo una profonda ammirazione per i protagonisti di queste storie. Negli anni ho divorato decine di libri sulle scalate al monte Everest, guardato documentari e film ma trovarsi qui di persona è una faccenda completamente diversa. Come dicevo, non sapevo cosa aspettarmi e non ero preparata alle emozioni che avrei provato.

Simo davanti all'incredibile panorama sul percorso per arrivare al Thukla Pass

Memoriale del Thukla Pass in Nepal con l'Ama Dablam sullo sfondo
Sono arrivata al Thukla Pass senza fiato, sia per aver percorso la lunga salita che parte dai margini del piccolo villaggio ma anche per la bellezza del panorama che si gode da questo tratto del sentiero. La vista si apre e spazia sulle grandi montagne dell’Himalaya: sul profilo inconfondibile dell’Ama Dablam, sulle linee aguzze del Cholatse e sull’imponente Tobuche e credo che difficilmente si sarebbe potuto trovare un luogo più adatto e suggestivo di questo per rendere omaggio alle vite di coloro che amavano così tanto le montagne da essere disposti a tutto per questo amore.
Alla sommità del Thukla Pass, a cui si arriva superando un grande masso completamente ricoperto da bandierine colorate che si agitano al vento, si trova una spianata dove un centinaio di costruzioni in roccia sono state innalzate alla memoria degli alpinisti e degli sherpa scomparsi sull’Everest. Dopo un primo momento, dove ammetto di essermi sentita un po' un’intrusa in un luogo tanto solenne, ho iniziato ad aggirarmi in mezzo a questi piccoli chorten commemorativi e a leggere le iscrizioni e le preghiere che si trovano su di essi immaginando chi fossero queste persone. Dietro ogni immagine c’era una vita, delle ambizioni, dei sogni. Dietro ogni targa e incisione, ci sono famiglie e compagni di avventura che hanno voluto rendere omaggio, piangere e ricordare.

Monumenti commemorativi per gli alpinisti e Sherpa caduti sull'Everest al Thukla Pass

Memoriale del Thukla Pass in Nepal
In un luogo come questo viene spontaneo riflettere sulla vita, sul suo significato e interrogarsi sulla natura umana. Da una parte persone che hanno trovato la morte per inseguire una grande passione, disposte a tutto per raggiungere un sogno e fare quello che amavano. Dall’altra, invece, chi nella vita di possibilità ne ha avute poche e nella montagna ha trovato l’unico modo per sopravvivere e garantire un futuro alla propria famiglia. Sarebbe facile dare giudizi affrettati ma negli anni ho imparato che nessuno può giudicare la vita degli altri e l’unica cosa che ho provato nei confronti di tutte queste persone è rispetto. Rispetto per chi ama talmente tanto qualcosa da mettere in gioco anche la vita per questo e rispetto per chi non ha altra scelta e la vita la rischia per compiere il proprio lavoro.
Alzo gli occhi da una targa e il mio sguardo viene catturato dalle bandierine colorate mosse dal vento. Mi rendo conto che c’è qualcosa che non torna anche se non riesco a comprendere subito di cosa si tratta. Poi capisco. Il memoriale del Thukla Pass non è solo un luogo di dolore. Certamente è il luogo del ricordo e delle lacrime. Ma è soprattutto il luogo del conforto e del tributo, dove si rende omaggio alla vita e ai grandi sogni dell’uomo. Dove ogni pietra è memoria di quanto coraggio, dedizione e tenacia siano necessari per compiere gesta straordinarie. Ed è il luogo dove la montagna ci rammenta quanto, nonostante tutto, siamo piccoli e indifesi rispetto ad essa e quanto rispetto e umiltà sia necessario dimostrale in ogni singolo momento. Per questo il memoriale è un luogo che tocca cuore e anima, un simbolo così importante per tutti gli alpinisti e gli amanti della montagna.
Riprendo il cammino verso Lobuche con le gambe pesanti e il fiato corto per l’altitudine ma con il cuore pieno di commozione e gratitudine per aver potuto vedere e comprendere tutto questo.
Commenti
Al momento non ci sono commenti.