L’Islanda è un’isola a dir poco straordinaria e anche se l’inverno potrebbe sembrare un periodo sfavorevole per visitarla, ti assicuro che non è così. Un viaggio in Islanda in inverno è un’esperienza indimenticabile. Lo so, nei mesi invernali il clima è rigido e le ore di luce sono poche ma potrai ammirare l’isola in una veste davvero affascinante. Oltretutto in inverno potrai dedicarti ad attività uniche come, ad esempio, ammirare l’aurora boreale o entrare nelle grotte di ghiaccio naturali. In più non troverai la moltitudine di turisti che affolla l’isola nel periodo estivo.

Panorama di Vík í Mýrdal nel sud dell'Islanda- Photo on Canva

Panorama di Vík í Mýrdal nel sud dell'Islanda- Photo on Canva

Lo spettacolo dell'aurora boreale sul monte Kirkjufell in Islanda - Photo by Landon Arnold on Unsplash

Lo spettacolo dell'aurora boreale sul monte Kirkjufell in Islanda - Photo by Landon Arnold on Unsplash

Informazioni utili per un viaggio in Islanda in inverno

Prima di vedere l’itinerario nel dettaglio voglio solo darti alcuni suggerimenti utili per un viaggio in Islanda in inverno:

• quando si parte per una meta come l’Islanda bisogna sempre ricordare che il clima è imprevedibile, soprattutto in inverno. Potresti trovare giornate soleggiate e temperature piuttosto miti o vere e proprie tempeste di vento e neve che paralizzano l’isola per giorni. Occorre un programma elastico ed è fondamentale consultare ogni giorno il sito nazionale vedur.is dove troverai informazioni utilissime sul meteo e le eventuali allerte.

• per muoverti scegli una vettura 4x4 e con le ruote chiodate. Le strade possono essere ghiacciate o ricoperte di neve. Verifica sempre le condiizioni della rete stradale sul sito road.is

• al momento del noleggio dell’automobile non dimenticare la copertura assicurativa completa, ti eviterà un sacco di problemi. Per il noleggio auto io utilizzo DiscoverCars e ho sempre trovato ottime offerte e tariffe convenienti!

Strada islandese in inverno- Photo by Bailey Zindel on Unsplash

Strada islandese in inverno- Photo by Bailey Zindel on Unsplash

On the road nella penisola di Snæfellsnes in Islanda

On the road nella penisola di Snæfellsnes in Islanda

Islanda in inverno: itinerario di una settimana

Per un viaggio in Islanda in inverno ti consiglio di mettere da parte l’idea di fare il giro completo dell’isola (a meno che tu non abbia davvero parecchi giorni a disposizione) e concentrarti sulla zona sud. In questa regione il clima è solitamente più favorevole e le condizioni delle strade sono mediamente migliori rispetto alla parte nord dell’isola e ai fiordi occidentali (meravigliosi ma difficilmente raggiungibili in inverno).

Tenendosi un pò elastici con i tempi direi che i classici 8 giorni/7 notti sono l’ideale per apprezzare le bellezze della parte meridionale dell’Islanda mettendo in conto la possibilità di trovare strade chiuse/innevate/ghiacciate e avverse condizioni meteorologiche che potrebbero rallentare il tuo viaggio.

Cartina geografica Islanda, in videnza l'area dell'itinerario

Cartina geografica Islanda, in videnza l'area dell'itinerario

Se hai poco tempo a disposizione (ad esempio solo un weekend lungo) e desideri un assaggio di Islanda allora potrai concentrarti sulla capitale, sul Circolo d’Oro e, a seconda delle condizioni meteo, spingerti fino a Vik o, in alternativa, esplorare la penisola di Snæfellsnes.

Ecco ora l’itinerario giorno per giorno!

Itinerario: giorno 1

Il primo giorno, dopo l’arrivo all’aeroporto internazionale di Keflavik, per prima cosa occorre ritirare l’auto (la maggior parte delle compagnie di autonoleggio si trovano a poche decine di metri dall’aeroporto). Se non l’hai ancora fatto ti consiglio di consultare DiscoverCars dove troverai molte offerte interessanti per il noleggio auto in Islanda.

A seconda dell’operativo del volo, consideriamo due possibilità: se si arriva in mattinata o nel primo pomeriggio, ti consiglio di regalarti qualche ora di relax nella famosissima Blue Lagoon, uno dei centri termali più famosi del mondo per poi dirigerti verso la capitale dove trascorrere la notte. Se invece il volo atterra nel tardo pomeriggio meglio raggiungere subito Reykjavik, dove potrai fare una bella passeggiata e cenare in uno dei tanti ristoranti della città.

Reykjavik

Reykjavik

In città troverai diverse sistemazioni, per il rapporto qualità prezzo e la comodità ti suggerisco queste strutture: 

Centers Hotel Plaza bella struttura nel cuore della città, perfetta per raggiungere a piedi i principali luoghi di interesse

Hotel Von, albergo moderno e confortevole in posizione centralissima

Midgardur by Center Hotels, elegante struttura a pochi passi dal centro con una piccola ma deliziosa Spa.

Itinerario: giorno 2

La giornata di oggi è dedicata a un grande classico ossia il Circolo d’oro. Con Circolo d’oro (o Golden Circle) si intende uno dei percorsi più famosi dell’Islanda, un circuito di circa 300 chilometri che tocca tre delle maggiori attrattive dell’isola.

La prima è il Parco Nazionale di Þingvellir (Thingvellir), patrimonio dell’umanità UNESCO dal 2004, è il sito storico più importante di tutta l’Islanda: proprio qui, infatti, nel 930 d.C. i Vichinghi fondarono il primo parlamento democratico del mondo. Oltre all’importanza storica e all’indiscutibile bellezza naturale che lo contraddistingue, l’aspetto più affascinante del parco è la sua incredibile conformazione geologica. Þingvellir si trova all’interno di un’immensa frattura causata dalla separazione della zolla tettonica Nord-Americana da quella Euro-Asiatica. Le placche tettoniche si allontanano di circa 2 cm all’anno e qui è possibile ammirare la dorsale medio atlantica al di sopra del livello del mare. Per i più temerari da non perdere lo snorkeling o il diving nella faglia di Silfra. Una fessura dove l’acqua è limpidissima e soprattutto l’unico posto al modo dove ci si può immergere tra due placche tettoniche. Se ti interessa quest’esperienza pazzesca ti consiglio di dare un’occhiata a questa attività!

La seconda attrattiva si trova nell’area geotermica della valle di Haukadalur e si tratta di Geysir e Strokkur, due dei geyser più famosi del mondo. Geyser è il più grande dell’area (nonché il più iconico, quello da cui hanno preso il nome tutti gli altri geyser del mondo) ma, ahimè, ormai è dormiente. Un calo dell’attività geotermica e la moltitudine di pietre che negli anni i turisti hanno gettato al suo interno hanno quasi interrotto la sua attività e assistere alla sua eruzione oggi è un evento rarissimo. Invece Strokkur, a pochi metri di distanza, è molto attivo e incredibilmente puntuale e ogni 5-10 minuti emette un getto alto dai 15 ai 30 metri.

Parco Nazionale di Thingvellir in Islanda

Parco Nazionale di Thingvellir in Islanda

Area geotermica di Geysir in Islanda

Area geotermica di Geysir in Islanda

L'ultima tappa del Circolo d'Oro è Gulfoss, conosciuta anche con il nome di cascata d’oro, una delle cascate più famose e scenografiche d’Islanda. Con uno spettacolare doppio salto di 21 e 11 metri, l’acqua si getta in uno stretto canyon producendo una fitta nebbia che, nelle giornate soleggiate, dà vita a meravigliosi arcobaleni. In inverno è facile trovare la cascata immersa in un panorama imbiancato dalla neve e dal ghiaccio, uno scenario assolutamente mozzafiato. La cascata si raggiunge facilmente grazie a sentieri e passerelle in legno ma occorre fare attenzione poiché,  a causa della pioggia, della neve o del ghiaccio, possono essere piuttosto scivolosi.

Dopo aver ammirato le bellezze del Circolo d’Oro non c’è niente di meglio di una pausa rilassante quindi, ti consiglio di raggiungere il villaggio di Flúdir dove potrai immergerti nelle caldissime acque (siamo intorno ai 40ºC) della Secret Lagoon. La Secret Lagoon è la piscina termale più antica del paese e una delle più amate dagli islandesi. Pur essendo dotata di vari servizi (docce, spogliatoi, bar, servizi igienici) questo luogo riesce a mantenere intatta la sua atmosfera incantevole e un sospesa nel tempo.

Dopo circa 50 km arriverai a Selfoss, tappa finale di questa seconda giornata, dove cenare e passare la notte. Se cerchi una buona sistemazione in città ti consiglio l'Hotel South Coast una bella struttura moderna con camere spaziose e dotato di un piccolo e piacevole centro benessere.

Cascata Gulfoss in Islanda - Photo by Sydney Russakov on Unsplash

Cascata Gulfoss in Islanda - Photo by Sydney Russakov on Unsplash

Secret Lagoon in Islanda

Secret Lagoon in Islanda

Itinerario: giorno 3

Preparati perché questa giornata regalerà alcune delle bellezze più incredibili della costa meridionale dell’isola. La prima tappa è Skógafoss una delle cascate più famose e belle d’Islanda. Da una parete verticale l’acqua cade per 60 metri e, nonostante la cascata si trovi a pochi passi dalla strada, mantiene intatta la sua bellezza selvaggia. La particolarità di Seljalandsfoss è la possibilità di percorrere un breve ma ripido sentiero che porta dietro alla cascata. Ammirare lo scrosciare dell’acqua da questa prospettiva è qualcosa di favoloso. Il luogo ideale per scatti indimenticabili ma attenzione perché le rocce sono scivolose!

A poche decine di metri si trova anche Gljúfurárfoss (o Gljúfrabúi), una cascata alta circa 40 metri, meno appariscente e spettacolare della vicina ma comunque molto affascinante. Gljúfurárfoss, infatti, è celata tra rocce e per questo è conosciuta come la cascata nascosta; dal sentiero si può apprezzarne solo una vista parziale ma, comunque, piuttosto suggestiva. (Per ammirarla nella sua interezza è possibile percorrere un sentiero attrezzato che si inerpica sopra la cascata o entrare nel canyon tra le rocce, entrambe opzioni che sconsiglio caldamente in inverno).

Proseguendo lungo la Ring Road si arriva a Skógafoss, un’assoluta meraviglia della natura e, a mio parere, la cascata più bella del sud dell’isola, talmente perfetta da sembrare uscita da un dipinto. Un impressionante muro d’acqua largo 25 metri scende da un’altezza di 60 metri, infrangendosi sulle rocce con un rombo potente. E se si ha la fortuna di un raggio di sole, ecco comparire un fantastico arcobaleno proprio ai piedi della cascata!  Skógafoss si raggiunge agilmente a piedi ed è possibile avvicinarsi fino alla sua base. Se il meteo lo consente vale la pena salire i circa 500 gradini (un pò sconnessi) che portano alla sommità della cascata dove si trova una sorta di piattaforma per ammirarla dall’alto. Il panorama è a dir poco spettacolare!

Cascata Seljalandsfoss in Islanda

Cascata Seljalandsfoss in Islanda

Cascata Skógafoss in Islanda

Cascata Skógafoss in Islanda

Riprendi la Ring Road e, dopo soli 9 km in direzione est ti segnalo uno spot decisamente singolare. Si tratta della carcassa di un aereo C-117 dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti che, il 24 novembre 1973, si è schiantato sulla spiaggia nera di Sólheimasandur durante un atterraggio di emergenza. L’equipaggio è uscito illeso dall’incidente e i resti del velivolo si trovano ancora sulla spiaggia e negli anni sono diventati una vera e propria attrazione turistica. Per raggiungere l’aereo occorre lasciare l’auto nel parcheggio lungo la strada e proseguire a piedi letteralmente in mezzo al nulla, il tragitto di 4 km richiede circa 45-60 minuti (solo andata) ed è fortemente sconsigliato in caso di maltempo. Molto più comodo affidarsi a Plane Wreck Shuttle, un servizio navetta che (meteo permettendo) parte dal parcheggio ed è disponibile 7 giorni su 7, dalle 10 alle 17 ad un costo di 22€.

La carcassa dell'aereo C-117 nel sud dell'Islanda - Photo by Tim-Oliver Metz on Unsplash

La carcassa dell'aereo C-117 nel sud dell'Islanda - Photo by Tim-Oliver Metz on Unsplash

Dal mio punto di vista non si tratta di una tappa irrinunciabile in un viaggio invernale, quando le ore di luce sono più limitate, ma la segnalo per completezza di informazioni e soprattutto per gli amanti della fotografia.

Il viaggio procede ancora verso est fino a raggiungere Dyrhólaey, una penisola di origine vulcanica che si protende sul mare, famosa per la presenza di un grandioso arco di lava nera sferzato dalle onde dell’oceano e da grandi faraglioni. Dyrhólaey è uno dei punti panoramici più noti e scenografici d’Islanda, con la vista cha spazia dall’Atlantico fino al ghiacciaio Mýrdalsjökull. Da non perdere il faro di Dyrhólaey, costruito nel 1927, e situato su una scogliera a picco sul mare, alta circa 115 metri. Sul lato sinistro si può ammirare la spiaggia nera di Reynisfjara, mentre a destra quello che cattura l’attenzione è l’incredibile contrasto di colori che si crea tra le onde dell’oceano e la spiaggia nera di Kirkjufjara. 

La prossima tappa è proprio la spiaggia di Reynisfjara che, con la sua sabbia nerissima, è stata inserita da National Geographic tra le 10 spiagge (non tropicali) più belle del mondo. Caratteristica distintiva della spiaggia è l’imponente scogliera di colonne basaltiche che si trova sul lato sinistro della spiaggia e che ricorda delle gigantesche canne d’organo. Alla base della scogliera si trova anche la grotta di Hálsanefshellir mentre dal mare emergono suggestivi faraglioni di roccia lavica.

ATTENZIONE: non avvicinarti troppo al mare, le onde possono essere pericolose e improvvise, tanto che alcuni turisti negli anni hanno perso la vita annegando trascinati dalla potentissima risacca.

La cittadina di Vík í Mýrdal è l’ultima tappa di oggi. Il villaggio più meridionale dell’isola è il posto perfetto dove fare sosta per la notte (e magari il pieno alla macchina). Qui troverai strutture ricettive per tutti i gusti, come hotel, B&B, guest house e ostelli oltre a diversi ristoranti, piccoli locali e un supermarket. Ti segnalo Reyniskirkja, una graziosa chiesetta situata sulla piccola collina che domina l’abitato. Con la sua struttura in legno e il tetto rosso spiovente è un soggetto decisamente molto fotogenico.

Tra gli alloggi disponibili voglio segnalarti queste sistemazioni:

Hotel Vík í Mýrdal struttura moderna e in posizione comoda, ottima la colazione continentale e vegetariana

Hotel Katla by Keahotels immerso nella natura con camere spaziose e un ottimo ristorante

Prestshús 2 Guesthouse struttura accogliente in un contesto tranquillo, con camere e servizi curati

Vista del promontorio di Dyrhólaey, nel sud dell'Islanda - Photo by Ása Steinarsdóttir on Unsplash

Vista del promontorio di Dyrhólaey, nel sud dell'Islanda - Photo by Ása Steinarsdóttir on Unsplash

La spiaggia nera di Reynisfjara e la grotta Hálsanefshellir

La spiaggia nera di Reynisfjara e la grotta Hálsanefshellir

Itinerario: giorno 4

Ti consiglio di partire da Vík í Mýrdal di buon mattino perché anche oggi sarà una giornata piena! Dopo aver percorso 192 km in mezzo a paesaggi a dir poco straordinari, seguendo sempre la Ring Road, si arriva a Jökulsárlón, una grande laguna glaciale che sono certa ti toglierà il fiato per la sua bellezza. La laguna si trova a sud dell’enorme ghiacciai Vatnajökull, il più esteso d’Europa e si è formata in seguito allo sciogliersi dei suoi ghiacci, in particolare dalla fusione della lingua chiamata Breiðamerkurjökull. Dal fronte del ghiacciaio si staccano iceberg di ogni forma e dimensione, con colori che virano dal bianco all’azzurro fino al blu intenso, che galleggiano e si muovono all’interno della Jökulsárlón. Con un pizzico di fortuna e pazienza è possibile scorgere anche simpatiche foche intente a nuotare o mentre se ne stanno pigramente sdraiate sugli iceberg.

Le acque della Jökulsárlón fluiscono poi nell’oceano Atlantico attraverso un breve canale e lentamente ma inesorabilmente gli iceberg raggiungono il mare. Dopo essere stati frantumati e modellati dalle onde, i blocchi di ghiaccio si depositano sulla spiaggia antistante la laguna creando uno spettacolo assolutamente unico e irripetibile. Benvenuti a Diamond Beach! Centinaia di formazioni di ghiaccio scintillante si posano sulla sabbia nera e ghiaia di Breidamerkursandur (nota ai più con il nome di Diamond Beach) dando vita a uno scenario naturale quasi fiabesco. Il soprannome della spiaggia “Diamond Beach” deriva appunto dal fatto che i frammenti di ghiaccio brillano come diamanti.

La splendida Jökulsárlón nel sud dell'Islanda

La splendida Jökulsárlón nel sud dell'Islanda

Frammenti di ghiaccio brillano come diamanti a Diamon Beach in Islanda

Frammenti di ghiaccio brillano come diamanti a Diamon Beach in Islanda

Dal parcheggio di Jökulsárlón partono anche le escursioni per esplorare una delle più incredibili bellezze dell’Islanda: le grotte di ghiaccio. Si tratta di cavità che si formano all’interno dei ghiacciai in seguito allo scioglimento del ghiaccio che avviene nei mesi estivi. Con l’arrivo della stagione fredda le strutture che si sono create durante l’estate gelano cristallizzandosi e danno vita a vere e proprie meraviglie architettoniche. Nonostante esistano diversi siti dove esplorare le ice cave, il Vatnajökull è senza alcun dubbio il migliore perché qui si trova la maggior presenza di ghiaccio blu. Una colorazione che va dal blu intenso al turchese e che conferisce alle grotte un fascino indescrivibile. Ti garantisco che entrare in una grotta di ghiaccio blu è come trovarsi catapultati all’interno di un mondo incantato!

Le grotte di ghiaccio naturali sono accessibili in genere da ottobre/novembre fino a marzo e per visitarle occorre sempre affidarsi a una guida esperta o a tour organizzati come questi.

Se vuoi saperne di più su quest’esperienza ti consiglio di leggere:

♥ Escursione nelle grotte di ghiaccio in Islanda: la mia esperienza

Grotta di ghiaccio naturale nel ghiacciaio Vatnajökull in Islanda

Grotta di ghiaccio naturale nel ghiacciaio Vatnajökull in Islanda

Se ti avanza un pò di tempo, voglio suggerirti un altro luogo magnifico che si trova a poca distanza da Jökulsárlón e cioè la sua “sorellina minore” Fjallsárlón. Una laguna glaciale più piccola ma comunque molto affascinante per due motivi: è meno conosciuta e quindi anche meno affollata di Jökulsárlón e il fronte del ghiacciaio che origina la laguna è più vicino e quindi si può ammirare più facilmente. Per raggiungere Fjallsárlón devi percorrere la Ring Road in direzione ovest (quindi tornare indietro) per circa 11 km, troverai un cartello lungo la strada che indica il parcheggio dove lasciare l’auto. Da qui con un breve sentiero si arriva alla laguna ed è possibile salire a piedi fino a uno spettacolare punto panoramico che abbraccia sia il fronte del ghiacciaio che il lago sottostante.

Ti consiglio di trascorrere la notte in zona, anche se la scelta di alloggi è un pò limitata perché la Jökulsárlón è un luogo assolutamente incredibile dove cercare di ammirare l’aurora boreale. Se hai la fortuna di avere cieli sereni e un’attività solare adeguata, vedere le luci del nord che danzano nel cielo riflettendosi nell’acqua e nel ghiaccio è un’esperienza che non ha eguali!

Ti suggerisco due alloggi magnifici:

Hali Country Hotel, scegli il cottage di legno, una vera chicca immersa nella natura

Hotel Jökulsárlón - Glacier Lagoon splendida struttura immersa in un paesaggio da sogno, le camere hanno ampie vetrate e a disposizione avrai hot tube e sauna

L'imponente fronte del ghiacciaio sulla Fjallsárlón in Islanda - Photo by Riccardo Chiarini on Unsplash

L'imponente fronte del ghiacciaio sulla Fjallsárlón in Islanda - Photo by Riccardo Chiarini on Unsplash

L'aurora boreale si riflette sulle acque ghiacciate in Islanda - Photo by v2osk on Unsplash

L'aurora boreale si riflette sulle acque ghiacciate in Islanda - Photo by v2osk on Unsplash

Itinerario: giorno 5

Se ami le avventure la giornata di oggi inizierà alla grande! Per prima cosa occorre raggiungere il Parco Nazionale di Skaftafell, a circa 55 km da Jökulsárlón in direzione ovest, e precisamente lo Skaftafell Terminal Tour Center, area da cui partono le escursioni sul ghiacciaio. Tra le varie attività che si possono fare in inverno in Islanda, una delle più incredibili è l’hiking sul ghiacciaio!

Esistono diversi tour organizzati che offrono questa esperienza, dai più facili (come questo) a quelli per esperti (come questo). In ogni caso ti consiglio di non perdertela perché camminare sul ghiacciaio è un’emozione a dir poco immensa. Ovviamente non è un’attività che si può improvvisare o fare in autonomia, è necessario farsi accompagnare da una guida esperta perché i pericoli ci sono e non vano mai sottovalutati.

Hiking sul ghiacciaio nel Parco Nazionale di Skaftafell in Islanda

Hiking sul ghiacciaio nel Parco Nazionale di Skaftafell in Islanda

I tour variano in base al grado di difficoltà e all’impegno fisico richiesto, ti verrà fornito il materiale necessario (ramponi, casco, imbracatura, piccozza) e, dopo un briefing iniziale, si arriva con una jeep fino alle propaggini del ghiacciaio. Da qui si prosegue a piedi fino ad avventurarsi sul ghiacciaio stesso. Si procede con i ramponi e si attraversano immense distese gelate attraversate da crepacci e blocchi di ghiaccio immensi. Lo scenario che si apre davanti agli occhi è quasi mistico e sentire il respiro del ghiaccio sotto i propri piedi è una di quelle cose che non si dimenticano!

Lo spettacolare Fjaðrárgljúfur canyon in Islanda - Photo on Canva

Lo spettacolare Fjaðrárgljúfur canyon in Islanda - Photo on Canva

A pochissima distanza da Skaftafell (poco più di 2 km) si trova Svartifoss, la seconda tappa di oggi. Svartifoss è una bellissima cascata che si getta da una parete interamente formata da colonne di basalto esagonali. Pur non essendo molto grande, l‘anfiteatro roccioso in cui è racchiusa la cascata, la rende una delle più suggestive del paese. Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio occorrono circa 45 minuti di camminata per raggiungerla. Se non vuoi percorrere tutto il sentiero tieni presente che dopo circa 30 minuti troverai un bel punto panoramico da cui potrai ammirare la cascata in lontananza. Non mi stancherò mai di dirlo (soprattutto in Islanda in inverno): considera sempre le condizioni meteo e del sentiero prima di procedere.

Procedendo verso ovest per 77 km si raggiunge la terza tappa di oggi, ossia Fjaðrárgljúfur, uno dei canyon più straordinari dell’isola. Questa gola lunga circa 2 km e profonda un centinaio di metri si è formata alla fine dell’ultima era glaciale grazie all’azione erosiva esercitata dall’acqua e dal ghiaccio sulle rocce. Oggi il canyon si presenta come una gola sinuosa e stretta, circondata da pareti ripide e affilate, in un susseguirsi di singolari formazioni rocciose e cascate. Per raggiungerlo occorre percorrere la Ring Road per circa 74 km e poi svoltare a destra dove la strada incrocia la F206 (solitamente il tratto fino al canyon è aperto anche in inverno) e proseguire verso Lakagígar per circa 3 km fino al parcheggio del canyon. Da qui parte un sentiero che consente di passeggiare lungo il bordo del canyon e che, grazie a diversi punti panoramici, offre viste a dir poco spettacolari su questa meraviglia della natura.

Dopo essersi riempiti gli occhi di tanta meraviglia si riparte in direzione Selfoss (distante circa 198 km) per trascorrere la notte.

Itinerario: giorno 6

A soli 16 km da Selfoss si trova Kerið, un cratere vulcanico ormai spento che racchiude un lago dalle acque di un blu intenso. Quello che stupisce maggiormente è il rosso acceso della pietra vulcanica di cui è formato il cratere, una colorazione che deriva dalla presenza di ematite e che crea un incredibile contrasto con il muschio che tappezza le pareti del cratere (dai toni gialli e ocra nel periodo invernale, di un verde brillante in primavera e estate). Durante la stagione fredda il laghetto è spesso ghiacciato e questo rende l’atmosfera ancora più magica. Con un breve percorso è possibile raggiungere lo specchio d’acqua e camminare sulla riva. Per accedere occorre pagare un piccolo biglietto che costa 600 KR (circa 4€)

Dopo aver ammirato questa ennesima bellezza naturale si parte verso la penisola dello Snæfellsnes, conosciuta anche con il soprannome di “Islanda in miniatura” perché racchiude molte delle caratteristiche distintive dell’isola e un'incredibile varietà di paesaggi. Ghiacciai, scogliere, cascate, pittoreschi villaggi di pescatori, spiagge e montagne: ecco cosa regala questa lingua di terra protesa nell’Atlantico.

Cratere Kerið in Islanda

Cratere Kerið in Islanda

Scogliere Lóndrangar in Islanda - Photo by Himmel S on Unsplash.jpg

Scogliere Lóndrangar in Islanda - Photo by Himmel S on Unsplash.jpg

La regione ha moltissimi punti di interesse ma, procedendo in senso antiorario, ecco quelli che ti consiglio di non perdere:

• Stykkishólmur pittoresca cittadina di pescatori, con edifici dai colori vivaci, situata sulla costa settentrionale della penisola, dall’atmosfera autentica e il fascino tradizionale. Da non perdere la passeggiata fino al faro che domina la baia del porto

• Kirkjufell, situato vicino al villaggio di Grundarfjörður è senza dubbio il monte più iconico d’Islanda, oltre che il più fotografato. Con la sua singolare forma a piramide quasi perfetta svetta per 463 metri offrendo un panorama davvero mozzafiato. Ti consiglio di lasciare la macchina nel parcheggio nei pressi della montagna (impossibile non vederlo, procedendo in direzione ovest lo troverai sulla sinistra) e percorrere il brevissimo sentiero che porta a Kirkjufellsfoss, una piccola cascata piuttosto graziosa. Da qui potrai inquadrare sia la cascata in primo piano che il monte Kirkjufell sullo sfondo, per uno scatto che ti garantisco, sarà assolutamente fantastico!

• Svöðufoss, se le condizioni meteo sono favorevoli questa bellissima cascata merita una sosta. La cascata è immersa in uno scenario veramente suggestivo, con l’acqua che scende da una parete di basalto alle spalle del quale si può vedere la sagoma maestosa del vulcano Snæfellsjökull che, con il suo ghiacciaio, domina l’orizzonte. Con il paesaggio imbiancato dalla neve sembrerà di trovarsi in un regno incantato.

• Saxhóll, si tratta di un cratere vulcanico ormai spento ma dai colori mozzafiato. Risale a circa 3000 anni fa ed è facilmente accessibile grazie ad una rampa in metallo che porta fino alla sua sommità. Arrivati in cima la vista spazia su campi di lava dalle formazioni bizzarre sormontate da muschio

• Lóndrangar una delle scogliere panoramiche più famose e scenografiche della penisola, caratterizzata dalla presenza di due pinnacoli che emergono dal mare e che, con il loro profilo, ricordano le rovine di un antico castello. Le formazioni rocciose altro non sono che i resti di un cratere vulcanico eroso dall’azione del vento e dell’oceano e lo scenario a cui danno vita è a dir poco impressionante. Secondo la leggenda questo luogo appartiene agli elfi e non è difficile crederci!

Per trascorrere la notte ti consiglio di fare tappa a Hellnar o ad Arnarstapi, due antichi villaggi di pescatori a poca distanza l'uno dall’altro.

Il Fosshotel Hellnar si trova in una bella posizione con vista sul mare e il ristorante della struttura è ottimo sia per la colazione che per la cena. Arnarstapi Cottages dispone di piccoli bungalow in legno una bella vetrata e un grazioso porticato (perfetti per ammirare l'aurora boreale).

Il monte Kirkjufell e la cascata Kirkjufellsfoss - Photo by Kevin Yang on Unsplash.jpg

Il monte Kirkjufell e la cascata Kirkjufellsfoss - Photo by Kevin Yang on Unsplash.jpg

Itinerario: giorno 7

La prima parte della giornata servirà a concludere l’esplorazione della penisola di Snæfellsnes. Ecco le tappe da non perdere:

• Arnarstapi, questo delizioso villaggio si inserisce in un paesaggio costiero a dir poco grandioso. Tra le scogliere a picco sul mare modellate dall’azione delle onde e dalla potenza del mare spicca lo Stone Bridge (Gatklettur), un arco naturale di roccia che si protende nel mare e rappresenta un soggetto imperdibile per gli amanti della fotografia

• Búðakirkja, nota anche come la chiesa nera di Búðir, è uno degli edifici più fotografati d’Islanda. Questa iconica chiesetta in legno, completamente dipinta di nero, è famosa perché la sua semplice bellezza nordica spicca in maniera drammatica sul paesaggio circostante creando un colpo d’occhio quasi soprannaturale. Benché la prima chiesa fu fondata nel 1703, l’edificio che si può ammirare oggi fu costruito nel 1848 e restaurato nel 1987.

• Ytri Tunga è una spiaggia famosa perché in questo luogo è possibile avvistare le foche. Anche se la stagione estiva è il periodo migliore, le foche possono essere viste tutto l’anno. In particolare con la bassa marea è possibile osservarle sdraiate sulle rocce che affiorano dal mare.

Dopo le foche di Ytri Tunga è arrivato il momento di rimettersi in marcia e lasciare la penisola dello Snæfellsnes. In poco più di 2 ore di auto e 160 km si arriva a Reykjavik dove ti consiglio di trascorrere il resto della giornata all’esplorazione della vivace capitale islandese.

La chiesa nera di Búðir in Islanda - Photo by Nathana Rebouças on Unsplash

La chiesa nera di Búðir in Islanda - Photo by Nathana Rebouças on Unsplash

Itinerario: giorno 8

Anche i viaggi più belli arrivano al termine ed è giunto il momento di lasciare la terra del ghiaccio e del fuoco. Anche in questo caso, come per il giorno di arrivo, a seconda dell’operativo del tuo volo, potrai dedicare il tempo che ti rimane alla capitale o concedendoti un po’ di relax nella splendida Blue Lagoon.

Variante dell'itinerario in Islanda in inverno di una settimana

Ti voglio proporre anche una variante di itinerario, in modo che tu possa avere maggiori possibilità di scelta! Le prime 4 giornate e il giorno di partenza rimangono uguali mentre cambiano i giorni 5, 6 e soprattutto il 7. Ovviamente non mi soffermerò di nuovo sui luoghi di cui ti ho già parlato nei paragrafi precedenti. Ecco di seguito le differenze!

Variante itinerario: giorno 5

Particolare della cascata Svartifoss in Islanda - Photo on Canva

Particolare della cascata Svartifoss in Islanda - Photo on Canva

Se non ti interessa fare hiking sul ghiacciaio o se non te la senti, puoi modificare la giornata seguendo queste tappe:

• cascata Svartifoss

• Fjaðrárgljúfur canyon

• cratere Kerið

Borgarnes, la città dove ti consiglio di trascorrere la notte. Se cerchi un albergo con un buon rapporto qualità prezzo ti suggerisco l'Hotel Hamar, struttura moderna e arredata con gusto con un ottimo ristorante.

Variante itinerario: giorno 6

Giornata piuttosto intensa, interamente dedicata alla penisola di Snæfellsnes. Ecco le tappe che non dovresti perdere:

• Stykkishólmur pittoresca cittadina di pescatori

• monte Kirkjufell e cascata Kirkjufellsfoss

• cascata Svöðufoss

• cratere Saxhóll 

• scogliere Lóndrangar

• Búðakirkja, la chiesa nera di Búðir

La cascata Svöðufoss quasi completamente congelata - Photo by Thanh Nguyen on Unsplash

La cascata Svöðufoss quasi completamente congelata - Photo by Thanh Nguyen on Unsplash

Dopo aver esplorato la penisola di Snæfellsnes ti consiglio di fare un’ultimo sforzo e raggiungere Reykjavik per la notte.

Considera che partendo da Borgernes e rientrando a Reykjavik, il giro della penisola può essere effettuato in entrambi i sensi. Puoi scegliere di percorrerlo in senso orario, quindi inserendo Búðir come prima tappa, o in senso antiorario, quindi visitando per prima Stykkishólmur, il percorso non cambia. A fine giornata avrai percorso sempre 400 km.

Variante itinerario: giorno 7

Nella parte sud occidentale dell’Islanda si trova la penisola di Reykjanes, un’area selvaggia e di estrema bellezza, dal paesaggio quasi lunare, solitamente un pò al di fuori dei classici circuiti turistici. Negli ultimi anni la penisola ha acquisito popolarità in seguito a una serie di spettacolari eruzioni vulcaniche ma, oltre a questo, c’è davvero molto da vedere e la giornata odierna sarà dedicata a Reykjanes!

Partendo dalla capitale ti consiglio di esplorare la penisola in senso orario. Il primo luogo di interesse è il lago Kleifarvatn che, con una profondità massima di 97 metri, è uno dei laghi più profondi d’Islanda. Il lago si inserisce in una zona geotermicamente molto attiva, circondato da uno straordinario paesaggio vulcanico di colline e campi di lava con rocce dalle forme bizzarre. Nonostante non ci siano fiumi ad alimentare il lago, il livello dell’acqua cresce e cala periodicamente grazie alla presenza di falde sotterranee.

A poca distanza si trova la spettacolare area geotermica di Seltún, una tappa piuttosto interessante dove osservare solfatare, pozze di fango ribollenti, fumarole e sorgenti termali. I minerali di cui è ricco il terreno conferiscono al paesaggio colori davvero straordinari, dal giallo al rosso, al viola. Per ammirarla basterà lasciare l’auto nel parcheggio dell’area e muoversi lungo un percorso prestabilito su una lunga passerella che si snoda tra i crateri fumanti. L’odore è acre e l’atmosfera surreale, un emozionante esempio di quanto sia vivo e ribollente il terreno sopra cui ci si muove. L’accesso è gratuito. Ricorda che uscire dal percorso è davvero pericoloso, si rischia di finire in pozze o in zone cedevoli e la temperature del sottosuolo raggiunge i 200ºC!

Lago Kleifarvatn in Islanda - Photo by sander traa on Unsplash

Lago Kleifarvatn in Islanda - Photo by sander traa on Unsplash

L'eruzione del vulcano Fagradalsfjall nel 2021 in Islanda - Photo by Toby Elliott on Unsplash

L'eruzione del vulcano Fagradalsfjall nel 2021 in Islanda - Photo by Toby Elliott on Unsplash

Spostandosi in direzione ovest si raggiungono le aree dove si sono verificate le recenti eruzioni vulcaniche. Si tratta della zona del vulcano Fagradalsfjall e il sito di Sundhnúksgígar, rispettivamente a est e a nord a nord della città di Grindavík. Mentre Fagradalsfjall è accessibile con sentieri escursionistici, la zona di Sundhnúksgígar è attualmente chiusa ai visitatori.

Dopo un lungo periodo dormiente il vulcano Fagradalsfjall si è risvegliato nel marzo 2021 e a questa prima eruzione ne sono seguite altre due a pochi chilometri di distanza: una nel 2022 e una nel 2023 (anche se i siti di eruzione sono diversi originano dalla stessa linea di frattura). Oggi è possibile ammirare l’area di queste eruzioni e le immense distese di lava solidificata grazie ad alcuni sentieri. I percorsi variano per lunghezza e difficoltà, io ti consiglio il percorso C lungo circa 8 km A/R che offre punti di osservazione su tutte le colate eruttive del 2021, 2022 e 2023. I percorsi partono da due parcheggi denominati P1 e P2, la sosta è a pagamento e costa 1000 ISK (circa 6,8€) per 24 ore. Ricorda che camminare sulla lava è severamente proibito dalle autorità (le colate laviche sono considerate un vero e proprio monumento geologico), ma è anche estremamente pericoloso. Lo strato superiore potrebbe rompersi con il rischio di precipitare all’interno di un condotto di lava.

Al sito di Sundhnúksgígar, dove si sono verificate le eruzioni più recenti (del 2023 e del 2024), è invece vietato l’accesso, anche a causa del persistere del rischio di ripresa dell’attività vulcanica.

Grindavík è una cittadina portuale situata sulla costa meridionale della penisola, dove le principali attività sono legate alla pesca e all’industria ittica. Sebbene non abbia particolari attrattive, il flusso turistico nella zona è aumentato successiavente alle sopracitate attività vulcaniche che hanno attirato nella regione molti appassionati e curiosi. Grindavík è stata ufficialmente evacuata l'11 novembre 2023 in seguito ai terremoti e all’eruzione vulcanica che ha danneggiato alcune aree della città. Ad oggi ha riaperto ai visitatori ma, dal momento che la situazione rimane ancora imprevedibile, è importante tenersi aggiornati sulle ultime notizie e seguire le indicazioni delle autorità. Grindavík può essere una buona base di partenza per le escursioni alle aree delle eruzioni del 2021-2023 o un punto strategico dove fermarsi per il pranzo durante l’esplorazione della penisola di Reykjanes (alcune attività che hanno riaperto al pubblico e può essere un bel modo per sostenerle). Ricorda di non avventurarti mai al di fuori delle aree cittadine contrassegnate come “sicure”.

ATTENZIONE: quest’area è senza dubbio affascinate e capisco la voglia di vederla con i propri occhi ma prima di avventurarsi nelle zone interessate dalle recenti eruzioni è necessario informarsi molto bene sulla situazione vigente. Poiché le condizioni e i pericoli relativi alla ripresa di un’attività vulcanica e sismica possono variare nel giro di pochissimo tempo, consiglio di consultare sempre la pagina di informazioni ufficiali del governo islandese a questo link prima di recarsi in questi luoghi

Muovendosi verso l’estremità meridionale della penisola si raggiunge Gunnuhver un’altra interessante area geotermica nonché una delle più attive della zona. Anche qui si trovano solfatare, fumarole e una delle più grandi pozze di fango ribollente dell’isola, larga ben 20 metri. Dal terreno fuoriesce un enorme flusso di vapore e si viene investiti da un forte odore di zolfo. Ma lo scenario è grandioso e i colori del terreno accesi. Due serie di passerelle si snodano nell’area: una conduce molto vicino alla pozza principale, tanto da poter sentire sulla pelle la potenza e il calore del vapore che si sprigiona dal terreno, mentre l’altra offre una vista panoramica su tutta la zona.

L'area geotermale di Gunnuhver in Islanda

L'area geotermale di Gunnuhver in Islanda

La scogliera Valahnúkamöl in Islanda

La scogliera Valahnúkamöl in Islanda

Da qui è facile ammirare anche Reykjanesviti, il faro più antico d’Islanda. Il faro si trova sulla cima di una piccola collina e la sua torre bianca alta ben 73 metri si staglia sul paesaggio circostante. Un soggetto veramente interessante per tutti gli amanti della fotografia!

A pochissima distanza si trova Valahnúkamöl una spettacolare scogliera sferzata dall’oceano con ripide pareti a picco sul mare. I faraglioni e le nere rocce vulcaniche sono la dimora di centinaia di uccelli e il paesaggio aspro e selvaggio è un’evidente testimonianza della forza della natura. Sulla sommità della scogliera si può notare anche la singolare statua di un alca impenne, un uccello incapace di volare che abitava questi luoghi ma che si è estinto intorno alla metà del XIX secolo.

Risalendo verso nord si trova una delle tappe più singolari della giornata, ossia Miðlína, il ponte tra due continenti. Si tratta di un ponte decisamente anonimo alla vista ma la sua particolarità è dovuta al fatto che congiunge per davvero due continenti: quello europeo e quello americano. La passerella pedonale si trova infatti al di sopra della spaccatura fra la placca tettonica euroasiatica e americana, che qui è davvero netta e ben visibile. La fessura tra le placche ha creato un canalone che ogni anno si allarga di circa 2 centimetri e il ponte è un simbolo di unione tra Europa e Nord America.

Miðlína, il ponte tra due continenti in Islanda

Miðlína, il ponte tra due continenti in Islanda

Il vecchio faro di Garður in Islanda - Photo by Rostyslav Savchyn on Unsplash

Il vecchio faro di Garður in Islanda - Photo by Rostyslav Savchyn on Unsplash

Procedi ancora verso nord fino ad arrivare alla punta più settentrionale della penisola. Qui ti suggerisco una breve tappa per ammirare i due pittoreschi fari di Garður. I due edifici si trovano a poca distanza l’uno dall’altro. Il vecchio faro è piuttosto piccino ma questo particolare non fa alto che accrescere il suo fascino (non per niente gli islandesi lo considerano uno dei fari più belli dell’isola) mentre il secondo è una struttura più imponente, dalla classica forma cilindrica, e svetta per quasi 30 metri. Da qui la vista sulla costa è davvero piacevole e l’atmosfera che si respira è di quelle un pò sospese nel tempo.

Se rimane un pò di tempo voglio segnalarti Stekkjarkot, sulla costa settentrionale della penisola. Si tratta del rifacimento di tradizionali casette di legna e pietre, con il tetto ricoperto di erba. Interessante per capire come vivevano un tempo gli abitanti di questa regione. In inverno il sito è aperto su richiesta e l’ingresso è gratuito.

Ultimo, ma non ultimo, nella parte meridionale della penisola di Reykjanes si trova la Blue Lagoon o Bláa Lónið, uno dei centri termali più famosi del mondo. Data la vicinanza all’aeroporto molti decidono di fare una sosta alla Blue Lagoon il giorno di arrivo o quello di partenza (cosa che anche io ti suggerisco di fare). Il complesso è dotato di tutti i comfort e, anche se molto turistico, è il luogo perfetto per regalarsi qualche ora di assoluto relax. Il connubio tra la sorgente sulfurea e i minerali presenti nella laguna, conferiscono all’acqua un particolare colore azzurro lattiginoso, e questa caratteristica rende lo scenario quasi fiabesco. Indipendentemente da quando deciderai di visitarla, ti consiglio di prenotare con un pò di anticipo per poter scegliere il pacchetto che più si addice alle tue esigenze. Questa proposta qui, ad esempio, è molto interessante

Per pernottare ti suggerisco due opzioni: se domani il tuo volo partirà al mattino allora meglio restare nei pressi dell’aeroporto (che si trova nella penisola di Reykjanes) e dormire a Reykjanesbær. Se, invece, il volo parte nel pomeriggio meglio rientrare a Reykjavik e approfittarne per godersi la capitale.

Blue Lagoon in Islanda - Photo by Jeff Sheldon on Unsplash

Blue Lagoon in Islanda - Photo by Jeff Sheldon on Unsplash

Ora che hai tutte le informazioni sull'itinerario non ti rimane altro che fare il biglietto aereo e partire! Sono certa che l'Islanda ti ruberà il cuore. Ti confesso che l'on the road invernale che ho fatto sull'isola è stato uno dei viaggi più emozionanti della mia vita!

Fammi sapere che cosa ne pensi di questo itinerario e se ancora non lo fai seguimi su Instagram e Facebook per altri consigli di viaggio!